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Foto 1 - Logo M.U.Ro. - Museo Urban di Roma |
M.U.Ro. - Museo Urban di Roma è il primo museo di Urban Art a Roma ed è il primo progetto di museo completamente integrato nel tessuto sociale, come la forma d'arte di cui si occupa: l'Urban Art.
Questo progetto di museo, curato dall'artista David "Diavù" Vecchiato e organizzato dall'Art Agency Mondopop e nasce nel 2010 a Roma nel quartiere Quadraro, incrocio tra il V e il VII Municipio del Comune di Roma. In attesa di una piattaforma stabile M.U.Ro. nasce esclusivamente come museo all'aperto, una collezione di opere, di artisti di tutto il mondo, realizzate per i cittadini nelle strade e in altri spazi, privati e pubblici, dei Municipi V e VII del Comune di Roma. Ufficialmente prende il via nella primavera/estate del 2012 come progetto patrocinato dal Comune di Roma - V Municipio (ex VI) e dalla Provincia di Roma, ma ha iniziato a lasciare il proprio segno grazie alle opere di Urban Art dipinte già dal dicembre 2010 nel quartiere Quadraro.
L’idea base di M.U.Ro. è di creare un museo a cielo aperto dove l’Arte Contemporanea avrà la possibilità di interagire quotidianamente con i cittadini, così come avviene ogni giorno nelle strade delle nostre città grazie alle opere di Street Art.
Inoltre, M.U.Ro. ha intenzione di istituire un Festival del museo a cielo aperto che intende cambiare aspetto e valore a molti spazi pubblici romani oggi a rischio di disastroso degrado, quest’ultimo si svolgerà con mostre, installazioni, incontri, proiezioni, laboratori, corsi, giochi, feste, editoria, festival ecc.
In un semplice e appassionante percorso si
possono ammirare le opere realizzate dal 2010 al 2013 di:
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Foto 2 - Mappa Itinerario M.U.Ro. - Museo Urban di Roma |
1) Gio Pistone (06>10/2012), "Tunnel
del Quadraro", Via dei Lentuli;
2) Mr. Thoms "Il
RisucchiAttore" esterno Tunnel del Quadraro (11/2012), Via
Decio Mure;
3) Gary Baseman "Buckingham Warrior (for Q44)" (04/2012), Largo dei Quintili;
5) Diavù "Quadraro People" (12/2010), Via dei Lentuli;
Diavù
"Art Pollinates Quadraro" (02/2011), Via dei Lentuli;
Zelda Bomba (08/2012) "Senza titolo", Via dei Lentuli;
Malo Farfan (10/2012) "Senza titolo" , Via dei Lentuli;
6) Alessandro Sardella (10/2013), “Il Simbolismo”, Via dei Corneli 7;
7) Jim Avignon (07/2012), "Grandma", Via dei Pisoni;
8) Ron English (10/2013), "Senza titolo", Via dei Pisoni 89;
9) Beau Stanton (10/2013), "Senza titolo" , Via
dei Pisoni 69;
10) Marco
About Bevivino, Alberto Corradi, Diavù, Massimo Giacon, Ale Giorgini, Irene
Rinaldi
(11/2011 - 09/2012), "I Ciaci" Giardino dei Ciliegi, Via Filippo Re;
11) AliC'è (Alice
Pasquini)(03/2012), "It's a New Day" , Via Antinori.
dal web: http://muromuseum.blogspot.it/p/map.html
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Foto 3
- 1. Gio Pistone (06>10/2012), "Tunnel del Quadraro" |
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Foto 4 - 2. Mr. Thoms (11/2012), "Il RisucchiAttore" esterno Tunnel del Quadraro |
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Foto 5 - 3. Gary Baseman (04/2012) , "Buckingham Warrior (for Q44) |
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Foto 6 - 4. Nicola Alessandrini, Lisa Gelli &
Diavù (04-05/2012), "Senza Titolo" |
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Foto 7 - 5. Diavù (12/2010), "Quadraro People" |
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Foto 8 - 5. 1. Malo Farfan (10/2012), "Senza titolo" |
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Foto 9 - 5.2. Zelda Bomba (08/2012),
"Senza
titolo"
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Foto 10 - 6. Alessandro Sardella (10/2013),
“Il Simbolismo” |
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Foto 11 - 7. Jim Avignon (07/2012),
"Grandma"
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Foto 12 - 8. Ron English
(10/2013),
"Senza titolo" |
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Foto 13 - 9. Beau
Stanton (10/2013),
"Senza titolo" |
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Foto 14 - 10. Marco About Bevivino, Alberto
Corradi, Diavù,
Massimo Giacon, Ale Giorgini, Irene Rinaldi "I (11/2011 - 09/2012), "I Ciaci" Giardino dei Ciliegi |
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Foto 15
- 11. AliC'è (Alice Pasquini)(03/2012), "It's a New Day" |
dal web: http://muromuseum.blogspot.it/p/g-l-l-e-r-y.html
L’Arte di
strada o arte urbana (in inglese street
art) è il nome dato dai mezzi di comunicazione di massa a
quelle forme di arte che si manifestino in luoghi pubblici, spesso
illegalmente, nelle tecniche più disparate: spray, sticker art, stencil,
proiezioni video, sculture ecc. La sostanziale differenza tra la street
art e i graffiti si
riscontra nella tecnica non per forza vincolati all'uso di vernice spray e al
soggetto non obbligatoriamente legato allo studio della lettera, mentre il
punto di incontro che spesso fa omologare le due discipline rimane il luogo e
alle volte alcune modalità di esecuzione, oltre all'origine mass-mediatica
della terminologia (originariamente semplicemente Writing). Ogni artista
che pratica street art ha le proprie motivazioni personali, che possono essere
molto varie. Alcuni la praticano come forma di sovversione, di critica o come
tentativo di abolire la proprietà privata, rivendicando le strade e le
piazze; altri più semplicemente vedono le città come un posto in cui poter
esporre; La street art offre, infatti, la possibilità di avere un pubblico
vastissimo, spesso molto maggiore di quello di una tradizionale galleria
d'arte. A tre decenni dalla sua comparsa il fenomeno socio-culturale del
graffitismo urbano ha ormai guadagnato, tramite le sue influenze sulle arti
visive, una rilevanza unica sul panorama della creatività contemporanea. Una svolta nel campo del graffitismo
europeo si ebbe a Parigi negli anni '90, con artisti quali Stak, Andrè, Honet e
altri. I graffiti influenzano la grafica pubblicitaria, le campagne di marketing,
il gusto di migliaia di persone. Intorno al 2000, tra Francia, Inghilterra, Spagna, Finlandia e Italia, si
assiste a qualcosa di nuovo e differente per le strade; numerosi creativi
(artisti, fotografi, poeti, graffitari) abbandonano l'etnocentricità del
movimento del writing e, proponendo lavori su poster, stencil o vernice
traducono la loro esigenza d'espressione in una tensione costante verso la
comunicazione di massa e la partecipazione del pubblico al senso dei propri
interventi.Banksy,
attivo già a Londra nei
primi anni del 2000,
ha estrapolato e diffuso più di chiunque il concetto di street Art: decorazioni
a spray immediatamente traducibili e trasversali rispetto alla società che
comunicano tematiche sociali quali la necessità di libertà d'espressione, il pacifismo,
la brutalità della repressione poliziesca, la conformità della morale a regole
di sola facciata, l'antiproibizionismo e il rispetto
della libertà sessuale e di coscienza.
Questo tipo di arte discende
direttamente dalla Pop art e dal Graffitismo,
ponendosi però in un nuovo panorama a cavallo tra comunità sociale e mondo
dell'arte, verso chi più propriamente artista propone i suoi lavori o chi,
diversamente, utilizza la strada come luogo ribalta e vettore comunicativo. La
street art italiana scena italiana ha raggiunto una notorietà europea dai
primi anni duemila,
con l'emersione di tre scuole riconducibili a Milano, Bologna e Roma. La prima tra le
tre si concentra su una massificazione degli interventi per intercettare un
pubblico il più vasto possibile, con decorazioni di piccola e media grandezza,
sempre in grave contrasto con la municipalità e il governo della città. La
seconda ha sviluppato invece uno stile che rende massiccia ogni
decorazione più che una serialità serrata di interventi per le strade, che
passano talvolta in secondo piano rispetto a fabbriche e aree metropolitane
dismesse. Roma ha
la sua importanza per quanto riguarda la tecnica stencil,
grazie a Sten Lex,
attivi dal 2001 e considerati tra i pionieri dello "Stencil Graffiti"
in Italia. Milanesi protagonisti di tale movimento, intesi per la
loro rilevanza sul pubblico ampio e non necessariamente addetto ai lavori, sono
il pop artist Bros e il poeta di strada Ivan Tresoldi,
e Ozmo che
proposero i primi interventi a livello nazionale già nel 1999, Pao ed
i suoi panettoni a pinguino, l'illustrarocker TvBoy.
Della scuola bolognese,
nonché particolarmente indicativi rispetto alle esperienze stilistiche e
pratiche sopracitate, sono Blu,
street artist e video maker ormai di fama mondiale, Ericailcane ed Eron, attivo dagli anni
novanta tra Rimini e Bologna è stato eletto miglior street artist italiano
dalla rivista specializzata AL magazine ed ha esposto le sue opere in vari
musei e gallerie nel mondo. Importante citare il duo di artisti Dado e Stefy
grazie anche alla loro passata esperienza nel mondo del writing nostrano. Verso
la fine degli anni 2000, il movimento ha preso strade diverse
e si è ormai in parte istituzionalizzato nella relazione con le municipalità in
collaborazione con le quali spesso coopera, con musei, gallerie e grandi
corporations. Negli ultimi anni la street art si sta evolvendo molto e accanto
alla ormai forma dipinta, si stanno proponendo forme diverse di arte di strada.
Banksy,
con i suoi interventi in vari musei ha mostrato che l'arte di strada può
essere anche intervenire sulla città non solo con i graffiti ma anche con
interventi di vario genere.
dal web: http://it.wikipedia.org/wiki/Arte_di_strada
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Foto 16 - Blu: Bologna (2005), Italia. |
L'artista che ha realizzato l'opera
a Bologna nel 2005 è Blu, street artist e video maker ormai di fama mondiale. Blu è
un artista italiano. Con
questo pseudonimo, Blu ha deliberatamente deciso di nascondere la propria
identità. Tuttavia, si sa che è originario di Senigallia,
ma è cresciuto artisticamente a Bologna.
Blu ha iniziato a farsi conoscere a
partire dal 1999 attraverso una serie di graffiti illegali
eseguiti a Bologna,
nel centro storico nelle zone adiacenti all'Accademia di Belle Arti ed
in periferia negli spazi occupati del centro sociale Livello 57. La prassi
pittorica di questi primi anni di attività, pur esprimendo elementi di
originalità stilistica, era ancora legata all'uso della bomboletta
spray, medium tipico del writing tradizionale.
Ma già a partire dal 2001 le opere di Blu iniziano ad essere eseguite con
vernici a tempera e con l’uso di rulli montati su bastoni telescopici. Tale
tecnica gli ha permesso di ingrandire smisuratamente la superficie pittorica
dando una nuova concretezza al suo universo figurativo. Lungo le strade di
questa città iniziano così a comparire grandi figure di umanoidi dai connotati
sarcastici o talvolta drammatici il cui immaginario sembra ispirarsi al mondo
dei fumetti,
e degli arcade games. Altro aspetto fondamentale che ha caratterizzato i
suoi esordi è la prassi dell’azione pittorica condivisa. Artisti quali Dem, Sweza, Run,
ma soprattutto Ericailcane erano i compagni privilegiati
di incursioni notturne a più mani, in cui l’autografia era sacrificata in nome
di una anonima partecipazione creativa. Di quegli anni sono anche le prime
sperimentazioni di animazione digitale che l’hanno portato a realizzare brevi
clip interattivi, usati come supporto visivo per i concerti del collettivo
musicale OK NO. Il sodalizio con Ericailcane ha dato i migliori risultati
nel triennio 2003-2006. Le due personalità si sono
completate vicendevolmente in una straordinaria armonia compositiva. E se
a Blu era spesso lasciato il compito di figurare esseri umani, Ericailcane si
cimentava con i suoi tipici soggetti di animali. I due artisti, amici nella
vita, continuano a collaborare ancor oggi anche se con meno assiduità. A
partire dal 2004 le gallerie d’arte si sono accorte del suo valore ed hanno iniziato
ad invitarlo a prendere parte a mostre personali e collettive. Tuttavia Blu nel
corso della sua carriera ha cercato di limitare la sua presenza nel recinto
delle gallerie d’arte preferendo indirizzare il proprio percorso creativo verso
altri territori.
dal web: http://it.wikipedia.org/wiki/Blu_(artista)
Fonti Iconografiche:
Foto 1: http://muromuseum.blogspot.it/
Foto 2: http://muromuseum.blogspot.it/p/map.html, rielaborazione digitale con Photoshop diVincenza Triolo
Foto 3 - 15: http://muromuseum.blogspot.it/p/g-l-l-e-r-y.html
Foto 16: http://it.wikipedia.org/wiki/Blu_(artista)
umh! sta diventando un pellegrinaggio.. cmq il post significa che verrebbe?
RispondiEliminacp
Si mi piacerebbe... ho già visto e fotografato opere di street art nel 2006 ad Atene e mi son piaciute molto...
RispondiEliminaEffettivamente, forse un giorno a Roma è poco per vedere tutto il M.U.Ro!
vt