ok! era già inserito, in parte, nella lezione 10.cp
7a correzione - 3 post. correggere, insomma se io scrivo: poi nella medesima didascalia: Produzione Delfion. Calza Dior/produzione Delfion.
possibile che appena lo riscrive lei sbagli ancora? avevo già corretto: Nei messaggi della SI-SI
che fine ha fatto questa parte?Anche la Bemberg inizia la produzione del filo poliammidico, che, in omaggio al lago su cui si affaccia lo stabilimento, assume il marchio “Ortalion”. /della Bemberg. ? cioè? "ritroveremo al servizio della Bomber" cos'è uno schiavo? e poi Bomber cosa? se lei parla di qualcosa va illustrato, altrimenti tolga l'intero periodo.
cp
sesta correzione.
meno 2 post (ovviamente da scalare a valutazione del post ultimato), e ancora correggere. cp
Ogni polimero sintetico ha un proprio nome, ma è spesso commercializzato con prodotti di fantasia, generalmente di proprietà dei produttori. Nylon prima fibra organica artificiale è il nome commerciale della Du Pont de Numeros ad una resina poliammide ottenuta nel 1938 da Wallace Hume Carotheres. Il nome deriva dalle iniziali dei nomi delle mogli dei ricercatori coinvolti nel progetto: Nancy, Yvonne, Leonella, Olivia e Nina. Il Nylon venne utilizzato nella II guerra mondiale per la realizzazione dei paracadute, così come si diffuse la convinzione che derivasse dalla frase Now You Lose Old Nippon" Cecilia Cecchini, Plastiche: I materiali del possibile/ Polimeri e compositi tra design e architettura, Alinea Editrice s.r.l. - Firenze 2004, pag 39 - http://www.academia.edu/1405454/Plastiche_i_materiali_del_possibile._Polimeri_e_compositi_tra_design_e_architettura
7a correzione - 3 post. correggere, insomma se io scrivo: poi nella medesima didascalia: Produzione Delfion. Calza Dior/produzione Delfion.
possibile che appena lo riscrive lei sbagli ancora? avevo già corretto: Nei messaggi della SI-SI
che fine ha fatto questa parte?Anche la Bemberg inizia la produzione del filo poliammidico, che, in omaggio al lago su cui si affaccia lo stabilimento, assume il marchio “Ortalion”. /della Bemberg. ? cioè? "ritroveremo al servizio della Bomber" cos'è uno schiavo? e poi Bomber cosa? se lei parla di qualcosa va illustrato, altrimenti tolga l'intero periodo.
cp
sesta correzione.
meno 2 post (ovviamente da scalare a valutazione del post ultimato), e ancora correggere. cp
Ogni polimero sintetico ha un proprio nome, ma è spesso commercializzato con prodotti di fantasia, generalmente di proprietà dei produttori. Nylon prima fibra organica artificiale è il nome commerciale della Du Pont de Numeros ad una resina poliammide ottenuta nel 1938 da Wallace Hume Carotheres. Il nome deriva dalle iniziali dei nomi delle mogli dei ricercatori coinvolti nel progetto: Nancy, Yvonne, Leonella, Olivia e Nina. Il Nylon venne utilizzato nella II guerra mondiale per la realizzazione dei paracadute, così come si diffuse la convinzione che derivasse dalla frase Now You Lose Old Nippon" Cecilia Cecchini, Plastiche: I materiali del possibile/ Polimeri e compositi tra design e architettura, Alinea Editrice s.r.l. - Firenze 2004, pag 39 - http://www.academia.edu/1405454/Plastiche_i_materiali_del_possibile._Polimeri_e_compositi_tra_design_e_architettura
Appartiene alla classe dei polimeri sintetici, chiamati anche poliammidi
usati in special modo come fibre tessili. Ha molte caratteristiche: è tenace,
resistente all’acqua, si presta a molti tipi di lavorazione. http://www.treccani.it/enciclopedia/nylon
![]() | |||||
Immagine1- formula chimica
da : it.wikipedia.org/wiki/Nylon
|
“Questo
materiale fa parte di una famiglia mutante. Le tecniche di lavorazione e gli
additivi, dunque, possono diversificare profondamente le prestazioni e
l’aspetto dei polimeri, ciò complica non poco la loro identificazione. Lo
Stesso polimero può risultare rigidissimo e compatto o elastico e spugnoso,
così come totalmente opaco o perfettamente trasparente. Si realizzano con il Nylon le calze da donna o ancora, gli
ingranaggi dei motori, le protesi ossee, i film per l’imballaggio alimentare,
le pavimentazioni, gli airbag. Tutto con lo stesso polimero che assume le
caratteristiche richieste: dalla morbidezza dei filati alla durezza delle rondelle
alla resistenza dei paracadute.”
Cecilia
Cecchini, op. cit.
Sono gli anni Cinquanta
quando una nuova rivoluzione si espande subito negli Stati Uniti e in Europa,
quella delle calze senza cucitura e subito diventa quello che le donne vogliono.
I progressi tecnologici rendono il nylon meno
costoso e, dunque, più accessibile. Capostipite delle fibre
sintetiche il nuovo materiale, da poco
inventato, che ben si presta per resistenza alla fabbricazione delle calze. Una
vera svolta, quest’indumento di moda è irrinunciabile per moltissime donne.
In questo modo venne creato un accessorio
utile, resistente, facile da gestire e in una fibra che contrariamente alla
seta o altro tessuto lo rende anche più economico. Il bello del collant è la
capacità di coprire totalmente gambe e glutei, proteggere dal freddo, con una
vestibilità massima e semplice. Molte donne trovarono subito i collant molto
più comodi delle calze, firmando così il declino delle calze e del reggicalze.
Il
Collant spopola, soprattutto quando Mary Quant inventa la minigonna ed è subito
un delirio delle fashioniste dell’epoca. E’ il 1965 l’anno di nascita della minigonna
e per i collant è un vero e proprio trionfo! È la rivoluzione della moda e del
costume. Le stelle più celebri ed ammirate del cinema e delle passerelle
consacrano i collant come arma di seduzione.
Le gonne si accorciano e non c’è il rischio
di avere calze e reggicalze a vista, il collant liscio e di vario spessore
copre e non mostra. Il collant coprente s’impone come nuovo argomento di moda,
frutto dell’incontro fra la tecnologia della maglia su circolare con i nuovi
filati di nylon testurizzato fino ad arrivare alla Lycra. Nuovo filato sempre
prodotto dalla Du Pont.
![]() | ||
Pubblicità calze Cristian Dior - progetto grafico di René Gruau - produzione Delfion |
Negli anni '60 le prime calze griffate sono quelle di Christian Dior,
la cui immagine, essenziale e ancora attualissima, è affidata alla splendida
matita di René Gruau, grande illustratore del XX secolo che con i suoi figurini di donna in
stile Déco, ha fatto la fortuna delle
grandi maisons. Nel medesimo messaggio (Calza Dior / produzione Delfion) viene mostrato il marchio della fibra.
La “Delfion, prodotto dall’italiana B.P.D. (Bombrini
Parodi Delfino): è stata, una media azienda chimica, forse più nota al pubblico per gli
insetticidi e i prodotti per la casa, che, in quel periodo, è stata attiva anche
nel campo delle fibre.
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Pubblicità calze Si-Si - produzione Rhodiatoce |
L’immagine fotografica, nella pubblicità fu introdotta da un altro marchio apparso negli
anni '60, quello delle calze SI-SI, mostrando una signora elegante che si
confronta con la propria immagine sfocata, e letteralmente priva delle gambe,
spiegando di essere diventata una donna elegante solo dopo aver adottato le
calze SI-SI: “…le mie gambe, motivo di tanta angustia, acquistarono d’un
tratto un seducente risalto”. Nei messaggi della SI-SI è costante
l’abbinamento con il marchio “nylon Rhodiatoce”, che è stata tra le più
importanti aziende italiane operante nel settore
delle fibre. La pubblicità mostra la donna sempre in atteggiamento
di grande e compiaciuta soddisfazione, ora perché “Sa
di essere ammirata…e questo la rende felice”, ora perché indossare
calze SI-SI è un “inesprimibile
piacere”.
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Pubblicità calze - produzione Scala d'oro Rhodiatoce |
Anche
le aziende che producono filati e fibre si dedicano alla comunicazione e alla
pubblicità: negli anni ’60 la Rhodiatoce ribadisce la qualità
della fibra con una propria campagna che rafforza l’immagine della marca,
lanciando lo slogan “tutto il meglio è
nylon” modificando anche il marchio in Scala d’Oro Rhodiatoce.
L’immagine concentrata sulle
gambe di una donna che scende da una Seicento a testimoniare un contesto di
modernità e agiatezza che si poneva ai vertici del “lusso possibile” per il
medio consumatore di quegli anni.
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Pubblicità calze - produzione Ortalion - progetto grafico René Gruau |
Anche
l’azienda Bemberg (è stata una azienda tessile sorta in Germania) agli
inizio del novecento
inizia la produzione del filo poliammidico, che, in omaggio al lago su cui si
affaccia lo stabilimento, assume il marchio “Ortalion”. E’ di quegli anni
l’inizio della collaborazione con René Gruau, che firmerà
l’immagine Bemberg per molti decenni.
http://calzediseta.wordpress.com/category/un-po-di-storia-delle-calze/page/2/
E tra le tante sperimentazioni Salvatore Ferragamo vince
il Premio Neiman Marcus, l’Oscar della Moda. Con “Il sandalo
invisibile”
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Immagine 2- Bozzetto prototipo |
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Immagine 4- Bozzetto prototipo |
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Immagine 3- Bozzetto prototipo |
avvolsi intorno ad un tacco ‘scolpito’. Il risultato fu la scarpa ‘invisibile’. Non fu mai un articolo molto venduto perché lasciava il piede così nudo che poche donne erano disposte ad accettare una sfida totale alla bellezza dei loro piedi”. Il sandalo invisibile costava negli Stati Uniti 29.75 dollari, l’equivalente di quattro tonnellate di carbone. Si tratta di una delle calzature più famose del dopoguerra.
Fonti Immagini
Immagine1-da: http://it.wikipedia.org/wiki/Nylon
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