ho più volte sollecitato post attinenti ai temi trattati ed agli autori in bibliografia e soprattutto ho concluso nella lezione 11 del 19 III i termini con soggetto Bruno Munari;
anche lo spunto sulla Lista di Michelangelo - e che va comunque inteso come "appunto" sul progetto - è già stato ampiamente trattato e concluso e le immagini ed elenchi già pubblicate in altri post.
Il post resta pubblicato.
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1. La saggezza dei Peanuts... |
"Tre diverse liste di cibi descritte negli ideogrammi posti a fianco della scrittura; dietro una lettera di Bernardo Niccolini di Firenze a Michelangelo in Pietrasanta del 18 marzo 1518
[1518]
Archivio Buonarroti, X, n. 518
un bochal d[i] vino
una aringa
tortegli
una ‘nsalata
quatro pani
un bochal di tondo
e un quartuccio di bruscho
un piattello di spinaci
quatro alice
tortelli
sei pani
dua minestre di finochio
una aringa
un bochal di todo"
Lucilla BARDESCHI CIULICH, a cura di, Costanza ed evoluzione nella scrittura di Michelangelo, Cantini Ed., Firenze, 1989, 1a ed., pag. 29, righe dalla 3 alla 24
Osservando l’immagine si notano due segni orizzontali che dividono nettamente la scrittura in tre parti; queste linee, insieme alla ripetizione di alcune pietanze nelle varie sezioni, portano ad ipotizzare che quello che abbiamo davanti sia, piuttosto che una lista della spesa, una lista di pietanze suddivise in tre pasti, quindi un menù giornaliero. L’ipotesi viene supportata, oltre che dai cibi presenti più volte (il caso dei pani è esemplare: perché comprare prima due pani, poi altri quattro ed infine altri sei al posto dei complessivi dodici pani…?), dalla presenza di tortegli (tortelli) e due minestre di finochio, pietanze che hanno bisogno di preparazione e cottura.
Inoltre, guardando bene il documento pubblicato si evince come ad ogni voce elencata corrisponda un disegno (benché la parte figurata, a destra, si stata presumibilmente aggiunta in un secondo momento, dato il disallineamento con il testo): si tratti di una lista per la spesa, o di appunti per un menù giornaliero, è interessante notare come Michelangelo, rappresentando con pittogrammi i cibi/pietanze che il servo/cuoco o collaboratore doveva acquistare/preparare o annotare tra le spese giornaliere, abbia stabilito un sistema codificato di comunicazione efficiente e ripetibile con i suoi collaboratori, interfacciando due mondi linguistici differenti. Più che un progetto, la lista figurata sembra un metodo progettuale: in fondo Michelangelo ha applicato un approccio consueto nel design per risolvere problemi pratici arricchendoli con un'esperienza estetica.
"OGNUNO VEDE CIÓ CHE SA." Bruno MUNARI, Design e comunicazione visiva. Contributo ad una metodologia didattica, Bari, Laterza Editori, 1972, 4a ed., pag. 16, riga 4
"OGNUNO VEDE CIÓ CHE SA." Bruno MUNARI, Design e comunicazione visiva. Contributo ad una metodologia didattica, Bari, Laterza Editori, 1972, 4a ed., pag. 16, riga 4
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3. Particolare con autoritratto |
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6. Sandrine Negue, pittogramma |
"La pittografia è una forma di scrittura in cui il segno grafico (detto pittogramma) rappresenta la cosa vista e non la cosa udita (come invece avviene nelle scritture sillabiche, consonantiche ed alfabetiche). In pratica si tenta di riprodurre l'oggetto e non il suono.
Se si disegna un "piede" per indicare la parola "piede", il segno viene definito pittogramma. Se invece si disegna un "piede" per indicare la parola "camminare", allora il segno viene definito ideogramma dal momento che il significato è un concetto che viene definito dal codice e non dal disegno.
Spesso, però, la distinzione tra i due casi non appare così semplice e lineare; pittogrammi e ideogrammi vengono detti anche logogrammi (segni che indicano parole)."
dal web: http://it.wikipedia.org/wiki/Pittografia
dal web: http://it.wikipedia.org/wiki/Pittografia
"Avete presente l'omino e la donnina sulle porte dei bagni? Ecco quelli non sono altro che pittogrammi, immagini estremamente stilizzate che rappresentano per analogia visiva degli oggetti o dei concetti molto semplici.
Si tratta di una delle forme più antiche di comunicazione scritta, a metà strada tra la rappresentazione figurativa e la scrittura vera e propria, basata sull'alfabeto.
La pittografia non è mai stata abbandonata, anzi, negli ultimi anni è tornata prepotentemente alla ribalta grazie all'enorme richiesta di "icone" per il mondo del digitale."
dal web: http://www.didatticarte.it/Blog/?p=1151
dal web: http://www.didatticarte.it/Blog/?p=1151
"Conoscere la comunicazione visiva è come imparare una lingua, una lingua fatta solo di immagini ma di immagini che hanno lo stesso significato per persone di qualunque nazione e quindi di qualunque lingua. Il linguaggio visivo è un linguaggio, forse più limitato di quello parlato, ma certamente più diretto." Bruno MUNARI, op. cit., pag. 63, righe dalla 15 alla 17
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7. Bruno Munari, Immagini della realtà, 1977 |
"Il verbo comunicare deriva dal termine latino 'communico' cioè condivido. Comunicare è un atto sociale reciproco, mediato dall'uso di simboli che hanno un particolare significato condiviso da individui e gruppi diversi. La memoria collettiva e la cultura hanno insegnato all'uomo contemporaneo l'immediata associazione tra l'atto comunicativo e il linguaggio, in quanto tratto evolutivo distinto dalle altre forme di vita.
Il linguaggio è una codificazione prima verbale e poi scritta di suoni. La comunicazione non ha come solo strumento il linguaggio ma adotta come unità il segno, che il semiologo Chares Sanders Peirce suddivide in tre categorie: icona, indice e simbolo. L'icona e l'indice sono caratterizzati da rapporti di continuità tra il segno e la realtà esterna, mentre il simbolo è un segno che non assomiglia al significato ma che è considerato arbitrario, puramente convenzionale o profondamente radicato nella coscienza culturale.
Simboli e icone sono strumenti potenti, che agiscono a livello visivo per creare una memoria culturale. [...] Apprendere il codice visivo è parte del processo di socializzazione che la società mette in atto sull'individuo. Attualmente si può assistere ad un fenomeno curioso: un forte ritorno all'uso di simbologie e icone. Si tratta di un retaggio dell'età contemporanea, dove la necessità di apprendere velocemente notizie e informazioni complesse, di decodificare sistemi di interfacce sta portando ad una sostituzione del testo con il segno grafico, denso di concetto e significato, ad una semplificazione."
dal web: http://fegatomagazine.com/nuovolinguaggionuovomondo/?lang=it
"Perché il computer, che fa tanta paura a certi artisti, non è che uno strumento alla fine." Bruno MUNARI, op. cit., pag. 75, righe dalla 9 alla 16
"Perché il computer, che fa tanta paura a certi artisti, non è che uno strumento alla fine." Bruno MUNARI, op. cit., pag. 75, righe dalla 9 alla 16
8. Apple Macintosh, 1984 |
9. Susan Kare, Macintosh Icons, 1983-84 |
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10. Barra dei menu, OS X, Apple |
dal web: http://www.golemindispensabile.it/index.php?_idnodo=8080&_idfrm=107
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11. Menu a tendina ed icone, OS X, Apple |
dal web: http://it.wikipedia.org/wiki/Menu_a_discesa
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12. John Maeda, Creative Code, Icon, Hand, 2004 |
dal web: http://www.golemindispensabile.it/index.php?_idnodo=8080&_idfrm=107
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13. Icone, iPhone 5, Apple |
- Nei moderni sistemi operativi alle applicazioni viene associata un'icona e l'interazione con tale icona (ad esempio un doppio click) è il metodo standard per il lancio delle applicazioni.
- All'interno di un programma, possono essere utilizzate per rappresentare un'azione (come copia e incolla in un elaboratore testi o indietro in un browser).
- In un file manager le icone vengono usate per differenziare i tipi di file in base alla loro estensione. - In una pagina Web un'icona può essere usata per caratterizzare il link che la affianca. Ad esempio, in un forum web è frequente che le discussioni con un numero elevato di messaggi vengono affiancate da icone infuocate.
- Un'icona può essere essa stessa un link e venire utilizzata per creare delle ricorrenze ad una pagina Web su altre pagine e/o siti. […]
- Anche un sito web può avere una propria icona (favicon, letteralmente icona dei preferiti) che generalmente rappresenta il logo del sito stesso. Nella maggior parte dei browser questa icona appare alla sinistra dell'URL digitata."
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14. Le Tre diverse liste di cibi: menu a tendina ed icone su iPhone 5? |
- In un file manager le icone vengono usate per differenziare i tipi di file in base alla loro estensione. - In una pagina Web un'icona può essere usata per caratterizzare il link che la affianca. Ad esempio, in un forum web è frequente che le discussioni con un numero elevato di messaggi vengono affiancate da icone infuocate.
- Un'icona può essere essa stessa un link e venire utilizzata per creare delle ricorrenze ad una pagina Web su altre pagine e/o siti. […]
- Anche un sito web può avere una propria icona (favicon, letteralmente icona dei preferiti) che generalmente rappresenta il logo del sito stesso. Nella maggior parte dei browser questa icona appare alla sinistra dell'URL digitata."
Fonti iconografiche
1. http://www.didatticarte.it/public/narrare-immagini-peanuts.jpg
2. Lucilla BARDESCHI CIULICH, a cura di, Michelangelo. Grafia e biografia di un genio. Catalogo della mostra, Biblioteca di via Senato Ed., Milano, 2000, 1a ed., pag. 44
3. http://www.cegur.com/html/frameMichelangelo.html
4. Lucilla BARDESCHI CIULICH, Op. cit.
5. Lucilla BARDESCHI CIULICH, Op. cit.
6. http://www.didatticarte.it/Blog/?p=1151
7. http://fegatomagazine.com/nuovolinguaggionuovomondo/?lang=it
8. http://www.apple.com/it/30-years/1984/
9. http://kare.com/portfolio/03_apple_macicons.html
10. http://developer.apple.com/library/mac/documentation/userexperience/conceptual/applehiguidelines/Characteristics/Characteristics.html
11. http://developer.apple.com/library/mac/documentation/userexperience/conceptual/applehiguidelines/Menus/Menus.html
12. Salvatore Iaconesi, “MaedaMedia”, in Disegno industriale. Industrial Design, n. 39, anno VII, 2009, pag. 47
13. Elaborazione grafica di Antonina Marguccio da: http://www.apple.com/it/ios/design/
14. Elaborazione grafica di Antonina Marguccio da: http://www.imore.com/history-iphone-5
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