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Foto 2- Copertina di "Da cosa nasce cosa" |
grazie a Marina! che ha riportato alcune mie citazioni di Munari estendendole e lavorando a questo post, per tutti noi ed anche a mezza giornata dal tema trattato a Lezione.
Ottimo. va ovviamente nella Bibliografia fondamentale.
cp
“Semplificare vuol dire cercare di risolvere il
problema eliminando tutto ciò che non serve alla realizzazione delle funzioni.
Semplificare vuol dire ridurre i costi, diminuire i tempi di lavorazione, di montaggio, di finitura.
Vuol dire risolvere i problemi assieme a un’unica soluzione.
Foto 1- Bruno Munari |
Semplificare vuol dire ridurre i costi, diminuire i tempi di lavorazione, di montaggio, di finitura.
Vuol dire risolvere i problemi assieme a un’unica soluzione.
Semplificare è un lavoro difficile ed esige molta creatività. Complicare è molto facile,
basta aggiungere tutto
quello che ci viene in mente senza preoccuparsi se i costi vanno oltre i limiti
di vendita,
se ci si mette più tempo a realizzare l’oggetto, e via dicendo.
Bisogna però dire che il pubblico, in genere, è più propenso a valutare il “tanto lavoro” manuale che ci vuole a realizzare una cosa complicata piuttosto che a riconoscere il “tanto lavoro” mentale che ci vuole per semplificare, dato che poi non si vede. Infatti la gente di fronte a soluzioni estremamente semplici, che magari hanno richiesto lunghi tempi di ricerche e di prove, dice: ma come, è tutto qui? Ma questo lo so fare anch’io!
se ci si mette più tempo a realizzare l’oggetto, e via dicendo.
Bisogna però dire che il pubblico, in genere, è più propenso a valutare il “tanto lavoro” manuale che ci vuole a realizzare una cosa complicata piuttosto che a riconoscere il “tanto lavoro” mentale che ci vuole per semplificare, dato che poi non si vede. Infatti la gente di fronte a soluzioni estremamente semplici, che magari hanno richiesto lunghi tempi di ricerche e di prove, dice: ma come, è tutto qui? Ma questo lo so fare anch’io!
Quando qualcuno dice
questo lo so fare anch’io
vuol dire che lo sa Rifare
altrimenti lo avrebbe già fatto prima.”
Bruno Munari, Da cosa nasce cosa,
editori Laterza, Roma, 2005, pag.132, da riga n 1 a n 26.
*
Un concetto opposto alla semplicità e alla moderazione economica, ma anch’esso
molto caro a Bruno Munari, è quello dell’eccessivo costo di taluni oggetti,
legato al “lusso”, che così definisce:
“È la manifestazione dell’importanza
che viene data all’esteriorità e rivela la mancanza di interesse per tutto ciò
che è elevazione culturale. È il trionfo dell’apparenza sulla sostanza. […]
Per esempio a cosa servono rubinetti d’oro?
Se da quei rubinetti d’oro esce un’acqua inquinata non è più intelligente, con
la stessa spesa mettere un depuratore d’acqua e tenere rubinetti normali? Il
lusso è l’uso sbagliato di materiali costosi che non migliora le funzioni. Quindi
è stupidaggine. […] Il lusso non è un
problema di design.”
Bruno Munari, op.cit., pp.11-12
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Immagine 4- disegno esplicativo di Munari |
Le sedie di quei tempi erano fatte di tanti pezzi di
legno, tanti listelli o bastoni messi assieme a incastro o con colle. Ogni pezzo
di legno doveva essere lavorato, finito, incastrato, incollato per formare la
sedia. C’erano i quattro montanti delle gambe, lo schienale, il sedile, i
listelli di rinforzo per tenere assieme le gambe e tutto il resto. Si parla qui
di sedie economiche, non di sedie di lusso, intagliate, fatte per la solita
élite. Tanto per fare un esempio […] la sedia di Chiavari è fatta con sedici
pezzi, è leggera e comoda. La sedia Windsor è fatta con ventitré pezzi ed è piuttosto
pesante. La fattura e il montaggio di tutti questi pezzi richiedevano molto
lavoro e spreco di materiale.
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Immagine 5- disegno esplicativo di Munari |
Michael Thonet pensò che forse si sarebbe potuto
inventare una sedia più semplice, fatta senza spreco leggera ed elegante.
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Immagine 6 - scomposizione di n.14 |
Bruno Munari, op.cit., pp.133-134-136,
da riga n 1 a n 26.
(*) malacca s. f.
[dalla penisola asiatica della Malacca, nell’Asia merid.]. – Sorta di canna d’India
usata per fabbricare bastoni, mani d’ombrello, ecc.
AA.VV., Il grande dizionario Garzanti, Garzanti Editore, Milano, 1988, pag.1096
“Quando il progettista è
povero di idee spesso usa materiali molto preziosi”
Bruno Munari, Verbale scritto, ediz.
Corraini, Mantova, 2008
Fonti foto:
1- http://artiseverywhere.serraglia.com/category/%E2%80%A2name/bruno-munari/page/2/
2-http://www.revolutionine.com/2009/09/09/creativita-non-vuol-dire-improvvisazione-senza-metodo/
3- http://www.hidesign.it/it/catalogo/product/show/cid-4992/sedia-stuhl-no14
Fonti immagini:
4 - 5 - Bruno Munari, Da cosa nasce cosa, editori Laterza, Roma, 2005, pag. 135
6 - Bruno Munari, op.cit., pag. 137
Marina Arillotta
2-http://www.revolutionine.com/2009/09/09/creativita-non-vuol-dire-improvvisazione-senza-metodo/
3- http://www.hidesign.it/it/catalogo/product/show/cid-4992/sedia-stuhl-no14
Fonti immagini:
4 - 5 - Bruno Munari, Da cosa nasce cosa, editori Laterza, Roma, 2005, pag. 135
6 - Bruno Munari, op.cit., pag. 137
Marina Arillotta
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