Lista della Spesa di Michelangelo Buonarroti: "l’eccellenza nelle grandi cose si fonda sull'eccellenza del piccolo"
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FOTO 1 - Studio e riflessioni |
La lista della spesa di Michelangelo Buonarroti è sia segno sia testo, pensata per il servo analfabeta
che non sa leggere il testo accanto ai cibi, può essere interpretata anche come
ricettario o menu giornaliero visto la ripartizione con cui è stata eseguita.
La lista della spesa di Michelangelo è un foglietto che a prima vista per un osservatore poco attento potrebbe non voler dir nulla, ma in realtà è ricca di significato, tanto da poter affermare che l’eccellenza di Michelangelo come progettista si fonda sull'eccellenza nel piccolo; quindi il meno è più. La lista è un buon progetto perché pensata non solo per il servo analfabeta, ma per più utenti. Osservando la lista della spesa di Michelangelo più approfonditamente mi conduce a un metodo progettuale che segue il seguente schema logico: vedi FOTO 2 - Schema n.1 primo studio.
O meglio ancora introducendo nello schema altri elementi si ha:
La lista della spesa di Michelangelo è un foglietto che a prima vista per un osservatore poco attento potrebbe non voler dir nulla, ma in realtà è ricca di significato, tanto da poter affermare che l’eccellenza di Michelangelo come progettista si fonda sull'eccellenza nel piccolo; quindi il meno è più. La lista è un buon progetto perché pensata non solo per il servo analfabeta, ma per più utenti. Osservando la lista della spesa di Michelangelo più approfonditamente mi conduce a un metodo progettuale che segue il seguente schema logico: vedi FOTO 2 - Schema n.1 primo studio.
O meglio ancora introducendo nello schema altri elementi si ha:
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FOTO 3 - Schema n. 2 evoluzione dopo un confronto
La lista rappresenta un progetto, realizzato con fantasia, creatività invenzione, efficace in un contesto dove i cibi rappresentati sono funzionali all'ambiente di consumo (come il salame tipico, il Bruschino) e all'esigenza di Michelangelo (un bocal di vino, due minestre di finocchio) in qualità di utente, per cui in diversi momenti e situazioni di consumo in un determinato periodo. Allora la lista di Michelangelo riconduce al Food Design quella disciplina che si occupa di sistema-cibo analizzandone i nuovi bisogni e i mutamenti dicotomici che ne indirizzano le tendenze di produzione e di consumo.
Paolo Barichella – (professionista nel campo internazionale nel Food Design) afferma:
“Food Design è la capacità di progettare proposte e soluzioni alimentari efficaci in un contesto dove il prodotto sia funzionale al tipo di ambiente di consumo, e sopratutto all'esigenza dell’utente in diversi momenti e situazioni di consumo. Gli strumenti per la trasformazione, conservazione, veicolazione, servizio ed il consumo del prodotto alimentare devono essere pensati con il fine di instaurare uno stretto rapporto volto a migliorare inequivocabilmente le caratteristiche del prodotto alimentare. Solo quando vengono studiate attentamente tutte le caratteristiche di un prodotto alimentare o si progetta con la stessa materia edibile si può parlare di food design. In una sola affermazione possiamo dichiarare che Food Design è Progettazione consapevole di interfacce e strumenti funzionali, complementari all'atto di alimentarsi, che possono spesso consistere nell'alimento stesso”.
da rivista _ NexMag, “Food Design – La sostenibile leggerezza del gusto. Incontro con Paola Barichella”, web: http://thesignstudio.wordpress.com/fooddesign-la-sostenibile-leggerezza-del-gusto/
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Ma più semplicemente si può affermare che il Food Design è il
rapporto tra forma e contenuto del cibo dove la creatività converge con la
produzione industriale.
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FOTO 2 - Schema n.1 primo studio |
FOTO 4 - Food Design - quando il cibo prende forma
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FOTO 6 - Caffè: logo design |
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FOTO 5 - Moka |
L’espresso italiano o il caffè con la moka è
conosciuto anche all'estero, e molti stranieri finito il loro
soggiorno in Italia, al loro rientro portano con sé una moka e qualche
confezione di caffè italiano, tra i più richiesti il Lavazza.
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FOTO 7 - Spot pubblicitario per
Lavazza con Enrico Brignano
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FOTO 8 - Spot pubblicitario per Lavazza
con Julia Roberts -
Paolo
Bonolis e Luca Laurenti
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L’ultima
tendenza del Food Design attenta a trasformare il cibo in arte emozionale
è il Coffee Design e l’impresa è affidata proprio allo storico marchio
italiano Lavazza conosciuto
nel mondo.
Anche
l’Expo del 2015 e la recente tendenza della gastronomia di alto livello volgono
lo sguardo al Food Design non solo tra il rapporto tra cibo e alimentazione, ma
anche in riferimento all’applicazione del Design all’interno del settore: dagli
oggetti per la preparazione e il consumo delle pietanze, agli spazi dedicati al
mangiare, fino alla presentazione di “oggetti commestibili”, quindi in questo
ambito si possono avere due categorie di Design, da un lato il Design per il
rito del cibo (con la progettazione di oggetti per la condivisione del cibo
agli ambienti per il consumo conviviale) e dall’altra il Design per la funzione
del cibo (con progetti che vanno dall’oggetto commestibile agli oggetti per il
consumo del cibo individuale).
All’Expo del 2015 a Milano illycaffè presenta il Coffee Culture Global
Tour e la propria presenza in qualità di advisor culturale del mondo del caffè
con uno slogan il caffè italiano alla conquista del mondo, in uno dei nove padiglioni tematici che
l’appuntamento del 2015 dedica a specifici alimenti e argomenti relativi al
tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”.
Illycaffè ha annunciato un importante tour mondiale che celebrerà il caffè
e divulgherà la cultura della nera bevanda, tanto diffusa (è la seconda
commodity al mondo dopo il petrolio) ma poco conosciuta nelle sue tante
affascinanti peculiarità. Il Tuor coinvolgerà nove città, tre continenti e venti mesi per arrivare alla
data dell’inaugurazione dell’Expo Milano 2015 dedicato al tema Nutrire il Pianeta/Energia
per la Vita in cui il caffè sarà uno dei protagonisti. Illycaffè è stata
incaricata della gestione dei contenuti culturali legati al caffè.
Con il patrocinio dell’International Coffee Organization, il tour porterà
in ogni città la conoscenza del mondo del caffè sotto diverse angolature:
- il percorso dal chicco alla
tazzina;
- la creatività che nasce e si
sviluppa attorno alla tazzina di caffè (arte, letteratura, …);
- la cultura e le tradizioni
dei Paesi coltivatori e di quelli consumatori;
- caffè e piacere (sensoriale,
intellettuale, sociale);
- caffè e sostenibilità
(economica, ambientale, sociale);
- caffè e salute (le virtù della
bevanda che allieta la vita).
Il tour è stato inaugurato il 9 settembre 2013 a Belo Horizonte (Brasile) in
occasione del 50mo anniversario dell’International Coffee Organization, la
principale organizzazione intergovernativa che unisce Paesi esportatori e
importatori, con una mostra delle foto che Sebastião Salgado, fotografo brasiliano
che si occupa soprattutto di reportage di impianto umanitario e
sociale, ha
realizzato per illycaffè negli ultimi dieci anni raccontando la realtà rurale
dei coltivatori di caffè in tutto il mondo.
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