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Thor, progetti di PACKAKING sul caffè da asporto .... per non buttar via tutto e sprecare tante risorse, di gioco, messaggio e comunicazione, corso di Design, 2006-07, Università di Roma LaSapienza, corso di Laurea in Disegno Industriale.![]()
Andrea è
stato molto attento a Lezione.
Non solo
riporta spunti discussi, ma li sviluppa non avendo timore di applicarne i
principi. sono felice quando un mio allievo passa al progetto di prototipi
appena si parla di un soggetto:"non ho potuto fare altro" scrive. che bello quando si dimostra l'inarrestabile spinta che trascende noi progettisti.
L'operazione
che fa Andrea parla da sola! la borsa sembra vera. sembra già in commercio.
Appartiene a quella tipologia di merchandise (merce, mercanzia), pratica
super utilizzata, prodotta applicando un'immagine, o brand (marca o marchio
specifico), per venderne un altro.
È un
settore che tira molto se la tipologia di vendita è, come giustamente
riporta Andrea, ormai ridotta a cibo e "stracci". Non c'è Museo
infatti che non offra un ombrello con stampata un'immagine di un'opera d'arte
famosa... ma a 62 $; 175 $ per lenzuola queen size e non king size,
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ma sempre meno di un ombrello griffato, con logo, certo su tutta la superficie disponibile.
Anzi, non
esiste quasi più una tazza, calamita da frigo, calendario, segnalibro,
t-shirt, che non sia una stampa di un famoso quadro. vendita anche per
corrispondenza, siti internet, e alla via così.
Le
possibilità sono infinite, il processo facilissimo, ed esponenzialmente
remunerativo, quindi si può anche moltiplicare e sommare: Mickey Mouse+ Monna
Lisa
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ed usando
anche citazioni, magari al" - = +" non ci sono forse ancora
arrivati, ma alla formula di Einstein, certo sì, anche per esiti propiziatori
per slip.
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Altrimenti
che ti porti a casa dopo un qualsiasi evento, culturale, sportivo, etc? essere
stato al Louvre o al MOMA alla retrospettiva del Surrealismo di René Magritte?
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Mad for
Merch: "Ceci n'est pas un René Magritte pipe" ...o "pomme"
tray, vassoio per merchandising, lo vuoi tondo, lo vuoi quadro (per quanto mi riguarda la sacca
![]() Certo alla casa di Michelangelo a Firenze se non ci hanno ancora pensato, e se Andrea ci sa fare, potrebbe vantarne i diritti e anche provare a proporlo loro.
E pensare che
uno dei primi a lavorare a questa tipologia di progetto, rimanendo sulla pelle,
è stato Gio Ponti intorno al 1950 con gli arredi in bianco e nero per Casa
Ceccato, Milano 1950: radica di noce ferrarese e pannelli
litografati e dipinti e decorati da Piero Fornasetti, o realizzati dai Fratelli
Radice e presentato alla IX triennale del 1951 con decorazioni stampate e
laccate in bianco e nero di P.F. con serigrafie su mobili, per Appartamento
Lucano, Milano, 1951. (vedi: Gio Ponti Piero Fornasetti - Cerca con
Google, e Taccuini Internazionali: Piero
Fornasetti e l'arte di decorare) da allora non c'è più stata tenda
veneziana o vassoio ai quali non si potesse applicare analogo principio.
Nei miei
corsi abbiamo spesso lavorato sulla "pelle" dell'oggetto, con stampe
su carta, ne ho mostrato già alcuni esiti vedi links riportati sull'home
page piattaforma 1 (per il concorso al Museo di Reggio DEEPS Design
DESIGN & MEMORIA - CONCORSO INTERNAZIONALE DI IDEE, marzo 2013,
etc. etc.) ne ho anche mostrato uno proprio su Ponti, addirittura, se si
clicca Google ricerca per immagine Capogrossi, o Ponti, o Warhol,
etc ci siamo molte volte anche noi.
Anche nei
banner delle Lezioni ho riportato immagini che abbiamo sfruttato, Marilyn,
Brigitte Bardot, la Vespa Piaggio, per non parlare di Breackfast at
Tiffany's su cui abbiamo già Ghirlande design... e tutte, proprio
tutte le Ghirlande riportano un'icona!
... e la
homepage stessa della nostra prima piattaforma è proprio la foto di un'esperienza
di questo tipo...
Invece no
proprio no,
gli occhiali Capogrossi DEEPS DESIGN 6: OCCHIALI e FERMALIBRI CAPOGROSSI/SUNGLASSES &
DOUBLE-SIDED BOOKEND, 23 maggio 2013, non sono una pelle,
una decorazione, sono autentici prototipi, come i Tatami, e anche le Ghirlande.
Se qualcun'altro se la sente di seguire l'occasione progettuale usando la Lista della spesa: il
progetto è un processo progressivo...
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Laboratorio di morfologia dei componenti, corso di Laurea CEGA, 2008- 09, sedie pronte, esame finito, martedì 22 settembre 2009, foto nel Bar di Facoltà perché piove.
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ONCE MORE DESIGN, Mostra dei prototipi, maggio 2009,
LOCANDINA DI UNA DELLE 8 SEZIONI A TEMA: POP ART
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BORSA TONDA...DENTRO QUADRATO: BORSA - QUADRATA CON PATTINA, PROGETTO LAYOUT 2009 |
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LOCANDINA DI UNA DELLE 8 SEZIONI A TEMA: CUCINA MEDITERRNEA
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Sugarland Mountain, Little Greenbrier, Cove Mountain, Gatlinburg, TN, USA, agosto 2010. foto Marco Massignani |
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da: CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN 5: PACKAGING KEITH HARING |
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da: CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN 3: MY BRACELETS KEITH HARING |
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da: CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN 5: Keith Haring's Pack! |
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Tata News, allieva Federica Pallotta, prototipo di TATAMI, Atelier di Disegno Industriale 3, 2004-05, Università di Roma La Sapienza, corso di Laurea Disegno Industriale. da: Cecilia Polidori, Il design metaforico, ed. Aton Roma, 2a ediz novembre 2007.
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Casa Ceccato, radio-giradischi a 3 vani, laccato e decorato, 1950 |
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Casa Ceccato, mobile per la camera della bimba, composto da comò e scaffalature per giochi e libri, in palissandro con pannelli decorati e laccati con immagini prese dall'alfabeto. |
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mercoledì 22 gennaio 2014
Alla domanda su cosa rappresentasse la lista della spesa di Michelangelo la risposta, secondo me, si può trovare nelle idee che la lista stessa possa suscitare in ogni persona, come se Michelangelo passasse di mano in mano un suo progetto arrivato fino a noi.
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Fare la spesa con Michelangelo |
Provando a trarre un progetto da questa lista non ho potuto fare altro che osservare la vita quotidiana delle persone e le città in cui vivono. Abbiamo notato che ormai nei centri urbani l'offerta dei negozi è solo
cibo e vestiti, quindi perché non applicare questo tema alla
shopper?
Un primo tentativo, per rimanere in argomento, consiste nell'applicare l'immagine della lista di Michelangelo ad una borsa ecologica per la spesa.
La seconda idea si distacca un po' dal tema del cibo ma resta valido per trasmettere delle domande e quindi delle idee al pubblico: Panno in micro fibra per pulire le superfici lisce.
Due oggetti semplici e utili.
Voglio concludere il mio post con una citazione di Mies van der Rohe da cui ho preso ispirazione per questi progetti " less is more", il meno è più.
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